23 Settembre 2012 11:45

Classificazione e caratteristiche delle contrazioni muscolari

tipi di contrazione muscolare e le loro caratteristiche: contrazione isotoniche, isometriche, isocinetiche, auxotoniche, pliometriche

Per quanto inerente le contrazioni, anch’esse sono suscettibili di classificazione sulla base dei parametri di forza, lunghezza e tempo. Pertanto distinguiamo le contrazioni in:

Isometriche, sono denominate isometriche le contrazioni che non prevedono variazione di lunghezza nel muscolo. Dove per variazione di lunghezza del muscolo intendiamo una variazione nel braccio di leva poiché, di fatto, le fibre muscolari subiscono un accorciamento.
Ad esempio esercitando una forza contro una resistenza inamovibile, o mantenendo per un certo periodo di tempo una posizione sotto la spinta di un carico (non necessariamente inamovibile o massimale). In questo caso l’unico parametro incrementale sarà la forza espressa dal muscolo, senza variazione di lunghezza. Tale tipo di lavoro ha la peculiarità di incrementare notevolmente, ed in maniera rapida, la forza del soggetto. Tuttavia, l’abuso, ha non poche controindicazioni che esamineremo meglio nei capitoli successivi.

Isotoniche, sono così definite le contrazioni che tendono a sollecitare il muscolo con una resistenza costante lungo tutta l’escursione articolare. Il grado di tensione muscolare dovrebbe restare invariato per tutta la durata del movimento che prevede una fase concentrica ed una eccentrica. In realtà le contrazioni isotoniche pure sono ottenibili con grande difficoltà e su macchine appositamente strutturate.

Concentriche, le contrazioni concentriche hanno luogo durante un’azione muscolare di tipo superante. Ovvero quando la forza esercitata da un muscolo è in grado di vincere una determinata resistenza. In questo caso assistiamo all’accorciamento del muscolo e all’avvicinamento dei capi articolari interessati (es. flessione dell’avambraccio sul braccio). La fase concentrica è anche detta positiva.
Eccentriche, sono tipiche della fase negativa di un movimento, quando il ventre muscolare tende ad allungarsi e i capi articolari ad allontanarsi. Caratterizza i movimenti cedenti, quando si asseconda la resistenza esercitata dall’esterno ed il muscolo agisce rallentando il movimento.

Isocinetiche, analogamente a quanto avviene per le contrazioni isotoniche, dove il parametro resistenza è costante, in quelle isocinetiche diviene costante il parametro tempo, ossia la velocità di spostamento della resistenza sarà costante, e con sforzo massimale, per l’intera escursione. Naturalmente l’applicazione pratica richiede delle apposite macchine.

Auxotoniche, sono contrazioni auxotoniche, quelle tipiche di movimenti in cui, la resistenza da vincere, aumenta progressivamente con lo sviluppo del movimento. Ad esempio nell’allenamento con gli elastici.

Pliometriche, contrazioni esplosive che sfruttano l’energia elastica accumulata in una fase eccentrica con prestiramento, per esprimerla in una fase concentrica (es. salto dai gradoni, calcio ad un pallone ecc.). In altri termini, in questo tipo di contrazione, alla forza esprimibile dalla contrazione del muscolo, viene sommata l’energia accumulata nella fase di prestiramento.

A seguito di stimoli allenanti, il muscolo può andare incontro ad ipertrofia ossia all’aumento della sua sezione trasversa, che ha come conseguenza l’incremento della forza esprimibile dal muscolo stesso. Analogamente, un ridotto stimolo, tende a indurre uno stato ipotrofico (atrofia muscolare) nella muscolatura.

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