Fare una dieta sembra quasi un ostacolo insormontabile per molti.
Qualcosa di così difficile che alla prima occasione si molla tutto e spesso si corre il rischio di affidarsi a cure alternative con nessun fondamento scientifico opportunamente create per sentirsi dire quello di cui abbiamo bisogno: con questa dieta perderai subito peso e potrai mangiare quello che vuoi!
Per perdere peso, purtroppo esiste una regola molto semplice: bisogna mangiare di meno e soprattutto in maniera corretta per un periodo più o meno lungo. Lo so non è semplice e sicuramente non sarò molto popolare dicendovi questo ma è così che stanno le cose.
Tutto il resto sono chiacchiere e servono solo ad incrementare il business.
In una dieta, infatti esistono diversi aspetti da tenere in considerazione. Il primo aspetto è rappresentato dalla dieta in se stessa e dagli obiettivi da raggiungere. L’altro aspetto è la durata (la parte più difficile).
La dieta è una cosa assai seria e deve essere prescritta da un professionista del settore, quindi il medico, nutrizionista, dietologo, endocrinologo; che secondo le nostre esigenze e il nostro stato di salute e dopo opportuni esami ci indica la via da seguire.
Lo so che molti stanno pensando che a volte gli stessi istruttori in palestra prescrivono delle diete. Ma voglio, essendo io stesso nel settore, precisare una cosa, in realtà non si tratta di diete, ma di consigli alimentari e sul corretto stile di vita da abbinare ad sana attività fisica, in soggetti che comunque non soffrono di alcuna patologia organica. Il tutto porta ad ottimi risultati senza correre il minimo rischio. Noi stessi istruttori, in caso di eccesso di peso patologico del paziente, invitiamo quest’ultimo a rivolgersi ad un dietologo, così come il dietologo affida a noi i suoi pazienti per l’ esercizio metabolico (consultare in maniera specifica e settoriale ogni singolo professionista non è mai uno spreco di risorse, poiché riuscirete a risolvere in maniera efficace e duratura il vostro problema).
Prescrivere una dieta ad un soggetto in cui l’eccesso di peso è in qualche modo patologico, infatti è una cosa molto diversa dal dare consigli alimentari, poiché come detto prima per poter prescrivere una dieta bisogna comunque fare degli esami (esempio metabolismo basale, analisi al sangue, ecc.), e diventa ancora più complicato nel momento in cui sono presenti delle patologie organiche.
Il secondo aspetto, che è quello di cui parleremo, è rappresentato dalla durata ed è forse il più complicato da risolvere, forse ancora di più, della privazione di cibo. Poiché si è disposti a fare dei sacrifici per un periodo di tempo limitato.
La durata della dieta rappresenta l’ostacolo principale, poiché è variabile. È variabile perché è direttamente correlata ai risultati ottenuti, inoltre una volta acquisisti i risultati, bisogna comunque mantenerli nel tempo. Cosa certo non semplice, ma nemmeno difficile. Tutto è questione di volontà e di punti di vista.
Quello che infatti fa apparire la dieta come un qualcosa di complicato è il punto di vista comune secondo cui è una limitazione della libertà di mangiare ciò che si vuole e quando si vuole.
Personalmente invece invito tutti a vedere la dieta come un nuovo regime alimentare al quale attenersi, in cui la classica regola dei cinque pasti non è un’imposizione, ma un nuovo modo di alimentarsi e di mantenere efficiente il proprio corpo, così come il regime ipocalorico controllato non vuole privarvi del piacere del cibo, ma vuole solo aiutarvi a perdere i chili di troppo al fine di salvaguardare la vostra salute.
Per entrare in queste nuove prospettive, bisogna necessariamente cambiare l’approccio con il problema chili in più.
La prima cosa da fare è focalizzare il problema, senza artefatti, cioè ammettere di essere fuori forma (qualunque sia il motivo, che vi ha portato a questo non ha importanza). Sembra banale, ma non lo è.
La nostra mente riesce a ingannarci e a farci vedere quello che noi vogliamo vedere, facendoci magari credere che sia tutto ok. Per poi renderci conto che doppiamo dimagrire con l’ estate alle porte, facendo diete dell’ ultimo minuto o addirittura riponendo le nostre speranze in prodotti più o meno miracolosi.
Quindi in maniera obiettiva verifichiamo il nostro stato di forma e cerchiamo di dare un giudizio obiettivo.
Fatto questo, che è il primo passo, bisogna poi raccogliere tutte le proprie forze, e dico tutte, e darsi una scadenza in cui si andrà dal dietologo e contestualmente si inizierà a fare in maniera costante attività fisica.
La scadenza deve essere il punto di partenza a cui non posso mancare, quel giorno una volta deciso, non ci devono essere scuse di alcun genere per saltare gli appuntamenti prefissati. A questo punto, ci siamo, si parte senza più voltarsi indietro, senza più pensare a quello che si faceva prima o ad altre esperienze simili fallite. Non potete più fermarvi, dovete andare dritti all’ obiettivo, giorno dopo giorno senza mai fermarvi.
Il nuovo modo di mangiare non è una privazione, ma un nuovo modo di vivere, ogni scelta non vi limita nella vostra libertà, ma contribuisce al vostro benessere psicofisico. Vi rende forti e capaci di decidere su cosa e quando mangiare.
Giorno dopo giorno acquisterete sempre più consapevolezza e fiducia dei vostri mezzi. La cosa fondamentale è non fermarsi, non tornare indietro.
Il danno procurato dal continuo mettersi a dieta e riprendere peso e tra le cose più difficili da sistemare. Cercherò di descrivervi sinteticamente quello che accade.
Il nostro organismo è costituito geneticamente per “girare” sempre al minimo numero di giri. È questo si realizza attraverso il metabolismo.
L’organismo cerca di economizzare ogni risorsa, per cui tutto quello che non utilizzo lo perdo (se non mi alleno perdo massa muscolare, se sono in assenza di gravità perdo densità ossea, ecc.), e contestualmente accumulo sotto forma di grasso risorse energetiche. Questo si verifica perché i nostri antenati non avevano a disposizione cibo giornalmente, quindi c’ erano lunghi periodi di digiuno alternati a periodi di sazietà. Il nostro organismo essendo una “macchina intelligente” ha reagito adattandosi, in che modo? Predisponendo delle cellule (adipociti), ad accumulare risorse energetiche. C’ è da chiedersi perché gli uomini primitivi non erano obesi, la risposta è semplice. Poiché l’ attività fisica costante impediva di accumulare risorse a dismisura e comunque il cibo era sempre una risorsa limitata. Oggi succede l’opposto. L’accesso alle risorse alimentari è pressoché illimitato (aggiungo, per fortuna) e l’attività fisica è carente (vuoi per pigrizia, vuoi per mancanza di tempo), ma geneticamente non siamo diversi, di conseguenza continuiamo ad accumulare risorse energetiche sotto forma di grasso. E quando inizio una dieta i miei recettori non sono dotati di intelligenza propria da capire che sono a dieta, loro trasmettono la nuova condizione come carenza di risorse, e di conseguenza abbassano il metabolismo basale, cercando di acculare risorse. Capite bene, che interrompere una dieta in questa fase è assai dannoso, poiché se ricomincio ad alimentarmi a dismisura accumulerò tantissime risorse e talvolta ne uscirò con un peso maggiore di quello iniziale.
Ecco le ragioni perché non voglio assolutamente che si interrompa una dieta. Una volta iniziata la si deve portare a termine. Una volta sola senza diversi tentativi, in maniera decisa e serena. Se non si è convinti meglio non iniziare!
A starvi vicino in questo percorso ci sono oggi dei professionisti, che sapranno consigliarvi per il meglio dalla dieta all’ attività fisica più idonea alle vostre esigenze. Non mollate. Non mollate. Non mollate.
Ultimo consiglio che mi sento di dare è quello di non dire a tutto il “mondo” che siete a dieta (molti non capirebbero), fate la dieta o meglio mantenete il nuovo regime alimentare salutare in maniera disinvolta.
Non dovete assolutamente privarvi del piacere di stare in compagnia e di condividere il cibo, dovete soltanto scegliere delle alternative alimentari tra quelle proposte (bevande analcoliche al posto di quelle alcoliche, un gelato alla frutta, invece di uno alla crema, un piccolo assaggio di torta, invece di una fetta e così via).
E ricordatevi che vale la legge dei grandi numeri: se un giorno avete esagerato non sentitevi in colpa, ricominciate subito, più forti di prima, poiché un giorno non fa testo e non cambia il risultato finale. Provate ad immaginare di non seguire la dieta per una volta la mese. In un anno sono solamente 12 giorni. Si 12 giorni su 365, significa che per 353 giorni siete stati veramente bravi. Non mollate.
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