Il dimagrimento è un processo metabolico finalizzato alla perdita di massa grassa. Dimagrire non significa perdere peso ma perdere grasso. La perdita di tessuto grasso porta a cambiare la forma del corpo.
Il tessuto grasso ha caratteristiche estetiche specifiche:
Quando una persona ingrassa aumenta i volumi principalmente della pancia e del sedere questo porta ad assumere l’aspetto che tutti conosciamo e di cui vogliamo liberarci.
Lo scopo di questo testo è di mostrare alle persone un metodo efficace per dimagrire, però per arrivare a questo fine dobbiamo prima analizzare tutti i fattori che intervengono nel regolare il processo di dimagrimento.
Il primo passaggio di questo percorso è capire come avviene tale processo fisiologico.
Il processo di dimagrimento è regolato da una semplice equazione matematica:
Oppure:
Che si può meglio definire così:
Il fabbisogno calorico è dato da:
Il problema di queste equazioni è che di fatto dobbiamo fare valutazioni approssimative di tutti i fattori, quindi non possiamo, semplicemente facendo delle somme, arrivare a questo risultato.
In teoria è facile da calcolare: basterebbe sommare le calorie di ogni cibo che si mangia…
In realtà questo conteggio presenta numerose approssimazioni:
Questa in realtà è soltanto la punta dell’iceberg, perché di fatto numerosi altri fattori incidono sull’introito calorico, dato che l’introito calorico è strettamente correlata alla capacità del corpo di assimilare i cibi.
Le calorie che il corpo introduce di fatto non necessariamente sono quelle che riesce ad assorbire e soltanto le calorie e i principi nutritivi che assorbe rappresentano l’introito alimentare effettivo.
Questo discorso è pertanto riconducibile allo stato nutrizionale e infatti chiarisce quanto lo stato nutrizionale stesso giochi un ruolo fondamentale nel determinare l’introito calorico oltre che nel regolare il metabolismo. Numerosi fattori determinano l’introito calorico agendo a diversi livelli.
Come è già stato precedentemente detto l’assorbimento rappresenta la capacità dell’organismo di estrarre i nutrienti dal canale digerente e renderli disponibili attraverso il torrente circolatorio.
L’assorbimento dei cibi è determinante anche per valutare l’introito calorico dato che di fatto solo ciò che viene assorbito dal nostro organismo viene poi utilizzato o eventualmente depositato sotto forma di grasso.
Esiste attualmente un farmaco, l’Orlistat, che riducendo l’assimilazione dei grassi alimentari ne promuove l’eliminazione tramite le feci (che a causa dell’elevato contenuto di grasso diventano liquide). Questo farmaco di fatto riduce l’assorbimento di alcuni alimenti e pertanto promuove il dimagrimento (mantenendo la stessa dieta con l’Orlistat diminuisce l’introito calorico e pertanto si dimagrisce… per un po’…).
Questo è un esempio di come sia facile alterare l’assimilazione dei cibi. Esistono anche delle sostanze presenti nei cibi che riducono l’assimilazione di altri: per esempio il chitosano contenuto nel guscio dei crostacei riduce l’assorbimento del colesterolo, anche le fibre alimentari presenti nella frutta sono in grado di ridurre l’assimilazione di grassi saturi e colesterolo.
Di fatto esistono molti fattori in grado di cambiare l’assorbimento dei cibi:
Vi sono poi elementi che regolano le interazioni tra alimentazione e metabolismo. L’alimentazione è in parte in grado di agire sul metabolismo e viceversa alcune caratteristiche del metabolismo regolano l’utilizzo dei cibi.
I principi nutritivi una volta assorbiti devono essere utilizzati e, a seconda di come ciò avviene, possono determinare considerevoli effetti riconducibili sostanzialmente all’introito calorico stesso(la capacità del corpo di utilizzare calorie determinano il reale introito calorico). L’esempio più classico è l’insulino-resistenza con cui si intende una condizione nella quale le quantità fisiologiche di insulina producono una risposta biologica ridotta, di conseguenza i carboidrati vengono immagazzinati maggiormente nelle cellule grasse, portando così ad ingrassare soprattutto a livello addominale (questo tipo di patologia porta ad una serie di problematiche successive che non rientrano nel attuale contesto).
L’introito calorico è strettamente dipendente da fattori metabolici che regolano l’utilizzo dei principi nutritivi.
I principali fattori che regolano l’utilizzo dei cibi sono:
Per tutti questi e sicuramente anche per altri motivi, magari non ancora ben chiari, non possiamo misurare con certezza quanto di quello che mangiamo diviene materia per il nostro organismo.
È inoltre importante sottolineare che non sempre una ridotta assimilazione dei cibi, favorendo una riduzione dell’introito calorico, favorisce il dimagrimento, in quanto, generalmente, la ridotta assimilazione è riconducibile solo ad alcuni principi nutritivi e questo comporta carenze nutrizionali che hanno poi conseguenze a livello metabolico.
L’introito calorico, che è la parte di più facile misurazione delle suddette equazioni dalle quali è partita questa analisi, si è dimostrato in realtà decisamente complesso, per non dire improbabile, da calcolare. La restante parte dell’equazione che risulta essere di ancora più complessa natura verrà valutata nelle prossime pagine. Però se queste sono le premesse è facile intuire come tutti questi valori siano decisamente complicati da utilizzare per pianificare un percorso di dimagrimento.
Se è complesso calcolare l’introito calorico, fare il calcolo del fabbisogno quotidiano diventa una vera impresa. In ogni caso possiamo definire il fabisogno calorico come la somma delle calorie consumate dal corpo per effetto di diversi eventi: attività fisica, termogenesi indotta dall’alimentazione e metabolismo basale.
comunicazione rivolta agli associati
http://www.facebook.com/Palestra.Nakayama
PALESTRA KARATE MASATOSHI NAKAYAMA
V. DIGIONE 14
REGGIO EMILIA (RE)
Tel. 0522 434756 – Fax 0522 434756
Email [email protected]