La parola Kumite è composta da kumi che significa incrociare e da te che significa mano. Assieme assumono il significato di allenamento con partner e quindi combattimento. Vari sono I tipi di kumite contemplati dal karate classico. Nel jiyu kumite o combattimento libero gli avversari si confrontano usando tutte le tecniche possibili di attacco e difesa. Grande attenzione deve sempre essere prestata al controllo delle tecniche onde evitare danni all’avversario. Il kumite libero da competizione e molto diverso dal kumite classico. Nella competizione molte tecniche proprie del karate non sono ammesse per la loro intrinseca pericolosità. Gli esempi sono molti: gomitate, ginocchiate, testate e tutti gli attacchi alle zone più vulnerabili del corpo. Tutte queste tecniche sono invece ammesse nel kumite classico, fermo restando la massima attenzione e controllo con i quali tali tecniche devono essere portate. Ovviamente il combattimento reale non conosce limiti di nessun genere ed e` quindi buona norma allenarsi fisicamente e mentalmente a subire/parare/evitare tutti i tipi di attacchi anche se portati con controllo.
Sostanzialmente il Kumite o combattimento vero e proprio è parte integrante di tutte le Arti Marziali. Nel Karate tradizionale questa pratica non veniva ammessa da tutte le scuole. Il Maestro Funakoshi, padre del Karate moderno, non faceva praticare il combattimento libero dai suoi allievi. Il combattimento infatti ha diverse stratificazioni che sono, in primis, una forma vincolata che viene chiamata Kihon Ippon Kumite. Si pratica poi una forma semilibera di combattimento che prende il nome di Jyu Ippon Kumite, per arrivare alla forma libera denominata Jyu Kumite. All’interno dell’Arte del combattimento esistono una serie di nidificazioni che comportano anche l’uso di armi tradizionali. Si tratta di armi ricavate da utensili di origine contadina, perlopiù, che da tempo antico e soprattutto nel Karate, dal periodo Okinawense, hanno fatto parte dello studio del Karate.
Kumite
Nella fase semilibera di allenamento per l’Ippon Kumite, l’allievo attaccante porta una o due tecniche “pre – costituite” mentre il compagno di difesa tenta di parare e contrattaccare.Per gli allievi che sono evoluti ed esperti nei fondamentali del Karate ( Kihon ), questa pratica migliora sensibilmente riflessi , tecniche di autodifesa e comprensione delle applicazioni dei Kata nonchè delle loro implicazioni pratiche.
Il Jiyu Kumite è lo stadio più evoluto nel combattimento del Karate. Gli allievi ingaggiano veri e propri “combattimenti liberi”con altri compagni di disciplina o con i loro insegnanti. Il Jiyu Kumite ammette l’applicazione di tutte le tecniche acquisite durante la pratica del Karate e lascia piena libertà nella ideazione e nella messa in pratica delle tattiche e delle strategie dell’Arte. In questo modo ogni praticante potrà configurare le tecniche che più si addicono alla propria struttura fisica , all’uso di tecniche “Tukui ” o preferenziali ed alla propria esperienza. Lo scopo nel Jiyu Kumite è quello di trovare dei varchi o punti di debolezza nella difesa del proprio avversario . Tutte le tecniche vanno mantenute sotto il più rigoroso controllo in ogni momento . Non ci deve essere mai l’intenzione di ferire un avversario , ed ogni azione deve portare verso un contatto minimo tra i contendenti. Non sono ammessi attacchi alle articolazioni, agli occhi, alla spina dorsale, alla gola e a tutte quelle parti del corpo ritenute vitali. Infatti buone “tecniche da strada”sono troppo pericolose per un uso indiscriminato nel Dojo e sarebbero devianti rispetto alla cultura marziale che il Karate deve dare ai propri praticanti. Il Jiyu Kumite deve contribuire a dare all’allievo la possibilità di perfezionare le proprie tecniche di difesa in situazioni reali estremamente vicine ad un combattimento vero , senza tuttavia nuocere mai alle persone. Quindi la pratica del Jiyu Kumite sviluppa confidenza , autodisciplina , velocità , riflessi , controllo della respirazione ed esperienza al “combattimento”. [fonte]
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