Il corpo si adatta a tutto: si abitua a non mangiare, si abitua alla fatica, si abitua a non dormire e si abitua all’allenamento. Ripetere perpetuamente gli stessi allenamenti porta rapidamente ad una fase di adattamento dove non vi è più miglioramento della condizione fisica. Per questo motivo è importante sottoporre costantemente il corpo a stimoli diverse. Ciò significa che non si dovrebbero mai eseguire due allenamenti uguali, di conseguenza il classico approccio all’allenamento con la scheda da seguire per 6 / 8 settimane non permette di sfruttare al meglio le capacità fisiche. È indispensabile sviluppare delle differenze su ogni singolo allenamento. Fermo restando che un protocollo di allenamento si può utilizzare per un certo periodo, ogni volta che si ripete la stessa scheda si devono apportare piccole variazioni per tenere alto lo stimolo ed impedire l’adattamento.
L’importante è proporre al corpo un allenamento diverso dal precedente. Per questo motivo l’allenamento funzionale, che basa il suoi principi sulla varietà degli stimoli, risulta sicuramente un approccio più efficace al condizionamento rispetto all’allenamento classico.
Dietro al termine fitness è raccolto l’insieme di quelle pratiche di attività fisica e non solo che vengono attualmente svolte nelle palestre tradizionali. I mass media ed il settore sportivo utilizzano questo termine per definire l’insieme delle attività svolte dalle persone per mantenersi in forma e stare bene.
Si fa fitness per restare in forma, per dimagrire, per rassodare, per essere più belli, per essere alla moda, per promuovere relazioni sociali ecc.
Per tutti questi motivi le persone si iscrivono nei centri più rinomati o acquistano i macchinari più pubblicizzati credendo così di raggiungere il proprio stato di forma ideale.
Tutto ciò che rappresenta il fitness in realtà non potrà mai portare ai risultati che promette.
Si tende ad identificare con fitness quelle pratiche fisiche svolte dalle persone con obiettivi prettamente salutistici ed estetici e non di performance. In questo concetto è espresso il primo errore di fondo: pensare che le mire estetiche non siano correlate a delle performance atletiche, pensare che la salute non sia correlata ad un miglioramento prestazionale.
L’attività motoria, in quanto tale deve prevedere innanzitutto un miglioramento di una qualche componente atletica. Solamente ragionando ed agendo in questo modo è possibile ottenere dei risultati anche se questi sono prettamente estetici. Il fitness, ossia il benessere fisico, è ottenibile solamente migliorando le capacità stesse del corpo. L’estraniazione del corpo dalle sue capacità rappresenta di fatto la negazione del corpo stesso, quindi pensare di migliorare fisicamente senza migliorarne le capacità fisiche è assolutamente impossibile da realizzare. Separare l’allenamento dall’atletismo (allenamento mirato al miglioramento di determinate capacità fisiche) è negare l’idea stessa dell’allenamento.
Il fitness vuole rendere l’attività motoria facile e confortevole, l’ideale a cui aspira è allenarsi stando in poltrona o magari in spiaggia a prendere il sole o addirittura a letto dormendo. Ambire a ciò è decisamente assurdo, l’attività motoria per portare a risultati non deve essere facile né confortevole, altrimenti anche in questo caso non sarebbe attività. Il condizionamento fisico è ottenibile solamente se vi è affaticamento che non è conciliabile con il concetto di facile e confortevole.
Il mercato del fitness si basa sul susseguirsi di novità accattivanti offerte agli utenti con il presupposto che nuovo è meglio. Ma chi ha mai dimostrato ciò? Vengono proposti corsi e macchinari privi di ogni fondamento scientifico, anzi, che spesso si propongono di sovvertire le leggi della chimica e della biologia: lavoro senza fare fatica??? Ma come è possibile produrre lavoro senza utilizzare energia, tutto ciò è la negazione delle leggi della fisica: per eseguire lavoro serve una forza.
Macchinari isotonici che permetto di eseguire un movimento guidato nei minimi dettagli per isolare un muscolo non permettono di allenare il corpo, l’isolamento muscolare è un’altra assurda mania che il fitness ha preso dal distorto e confuso mondo del body building. Sostanzialmente gli esercizi di isolamento sono i meno efficaci per condizionare il corpo proprio perché il corpo nel mondo reale non si muove con contrazioni di singoli muscoli ma utilizza catene cinetiche, concetto che verrà approfondito in seguito, pertanto l’isolamento muscolare rappresenta l’alienazione dalle leggi della biologia evoluzionistica che ha creato nel corso di migliaia di anni l’essere vivente uomo che, secondo la sua natura, articola i propri movimenti liberamente nello spazio. Tutto ciò che una macchina esegue è qualcosa che non fa il corpo, quindi la guida in un movimento comporta un minore impegno da parte dell’atleta e di conseguenza un minore grado di condizionamento.
Siamo chiari il fitness è un business che fa girare tanti soldi e come tutti i mercati redditizi si basa sul fatto che gli utenti spendano soldi, questo è l’obiettivo del settore e non certo migliorare la condizione fisica, anzi se le persone si mettono tutte in forma non spendono più soldi per nuovi prodotti e ciò sarebbe controproducente per le aziende del settore, quindi i prodotti offerti dal mercato devono vendere solo illusioni e non risultati concreti, in modo che la gente rimanga insoddisfatta e continui a spendere denaro nelle novità del momento.
Il fitness e tutto ciò che gli ruota intorno si basa su presupposti erronei che non possono portare ai risultati cui mira, pertanto non potrà mai essere la soluzione a chi cerca di cambiare la propria condizione fisica, atleta o amatore che sia.
Prima dell’avvento del fitness l’allenamento atletico era finalizzato al condizionamento per lo sport: una persona faceva preparazione fisica per migliorare le proprie capacità in una determinata disciplina sportiva, questa preparazione associata alla parte tecnica rappresentava l’allenamento.
Non esiste sport in cui il corpo ci si debba muovere attraverso macchinari o attrezzi complicati, qualunque disciplina sportiva si basa sullo spostamento dell’atleta nello spazio o sullo spostamento da parte dell’atleta di un oggetto libero nello spazio. In entrambi i casi non si utilizzano macchinari, perciò, perché per condizionare il corpo, sono necessarie apparecchiature elettroniche? Non c’è una risposta logica a questa domanda, infatti per condizionare il corpo bisogna muovere il corpo o degli oggetti liberi nello spazio, questo è ciò che serve e questo era ciò che si faceva prima dell’avvento delle palestre moderne.
L’allenamento deve favorire l’utilizzo del corpo e non delle macchine, senza l’attrezzatura moderna ciò che rimane è il corpo ed è questo che si deve muovere per venire condizionato. Gli attrezzi di un tempo (pesi liberi di varia forma, corde, anelli ecc.) garantivano la possibilità di fare esercizi in cui il l’atleta doveva gestire il movimento, senza guide imposte da macchinari, e questo fatto permetteva di sviluppare efficacemente le capacità motorie portando ad un reale miglioramento atletico, ciò che invece viene fatto con i macchinari moderni riduce le possibilità di espressione dei movimenti e la possibilità di dover gestire questi movimenti. In pratica toglie impegno e quindi risultati.
Riportare l’allenamento alla sua condizione naturale è ciò che ha sviluppato l’allenamento funzionale ed è l’argomento sviluppato in questo testo. Muovere liberamente nello spazio il corpo e degli oggetti per migliorare le capacità motorie in genere ed il controllo della macchina uomo, questo deve essere l’allenamento. Questi oggetti possono essere molto vari e decisamente poco convenzionali per chi è abituato al mondo del fitness, sono invece attrezzi comuni o quasi per chi pratica alcune discipline sportive. Conoscere ed apprezzare i punti di forza di questi attrezzi è il secondo obiettivo che proposto nel testo.
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PALESTRA KARATE MASATOSHI NAKAYAMA
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