Lo stato nutrizionale viene tradizionalmente definito come la condizione risultante dall’introduzione, assorbimento e utilizzazione dei nutrienti. Questa definizione, fondata sui tre momenti fondamentali del processo di nutrizione, è illustrata in figura.
L’introduzione rappresenta l’insieme delle sostanze che vengono ingerite tramite l’alimentazione. L’assorbimento rappresenta la capacità dell’organismo di estrarre i nutrienti dal canale digerente e renderli disponibili attraverso il torrente circolatorio. L’utilizzazione è l’insieme delle reazioni metaboliche attraverso le quali vengono utilizzati i principi nutritivi.
Si può definire lo stato nutrizionale come la capacità dell’alimentazione di fornire ad un individuo l’energia e le materie plastiche per mantenere:
Attraverso lo stato nutrizionale ogni persona impiega nel miglior modo possibile ciò che introduce con l’alimentazione. Di fatto il modo in cui un organismo impiega i nutrimenti dipende dalle esigenze del corpo in un determinato momento(e tali esigenze variano nel tempo), dalla capacità di utilizzare ciò che viene ingerito e dalla qualità dell’alimentazione stessa intesa come composizione di nutrienti.
Lo stato nutrizionale è in grado di influenzare il metabolismo, in quanto a seconda di ciò che il nostro corpo è in grado di ricavare dall’alimentazione può promuovere oppure inibire certi processi biologici.
Se il calcio introdotto con l’alimentazione è insufficiente oppure se non è adeguatamente assorbito si riduce il processo di calcificazione delle ossa; se l’introito calorico è maggiore del dispendio il corpo accumula tessuto adiposo; la deficienza di vitamina C porta allo scorbuto; l’eccesso di vitamina C porta alla formazione di calcoli di ossalato nelle vie urinarie.
È fondamentale sottolineare come la restrizione calorica protratta nel tempo porti ad un rallentamento del consumo energetico, in quanto il corpo sviluppa una sorta di adattamento compensativo alla mancanza di calorie. Per questo motivo diete ipocaloriche diventano progressivamente normocaloriche e non portano più a dimagrire.
Questi banali esempi spiegano come lo stato nutrizionale influenzi il metabolismo ossia l’insieme delle reazioni chimiche che avvengono nel nostro corpo.
La crescita cellulare è un processo regolato finemente che risponde alle necessità specifiche di un organismo. I processi di crescita sono regolati da specifiche molecole all’interno di un organismo che promuovono o impediscono tali processi a seconda delle esigenze dell’organismo stesso.
Un processo di crescita è regolato da diversi eventi:
Ovviamente qualunque processo di crescita implica un insieme di reazioni biochimiche che portano alla produzione delle sostanze necessarie alla crescita stessa. A qualunque livello (cellulare, organico, tessutale o dell’intero organismo) la crescita avviene per la promozione di determinate reazioni metaboliche.
Catene di enzimi fanno sì che le sostanze introdotte con l’alimentazione divengano materia cellulare. Questi processi naturalmente necessitano di energia, quindi determinano un dispendio calorico caratteristico. Per queste ragioni i processi di crescita alterano il metabolismo stesso, in quanto la produzione di enzimi richiede energia e materiale plastico così come la produzione dei nuovi prodotti cellulari ultimi responsabili della crescita.
I bambini hanno bisogno di un apporto calorico maggiore degli adulti proprio per favorire la crescita dei tessuti. Però anche una persona adulta può innescare o meno processi di crescita che interagiscono con il metabolismo stesso aumentandone il dispendio calorico. Ne è un esempio la crescita muscolare che avviene anche negli adulti se stimolata da attività fisica specifica. Un altro esempio è anche l’aumento della densità ossea.
Tutte le cellule producono proteine continuamente per svolgere le loro funzioni. La possibilità di mantenere o promuovere questa produzione implica l’aumento delle reazioni metaboliche necessarie a tale processo, pertanto interagendovi è possibile variare il metabolismo complessivo di un individuo.
La capacità di innescare processi di crescita e rigenerazione cellulare attraverso eventi specifici è un fattore chiave di interazione con il nostro metabolismo. Anzi è forse lo strumento più importante che abbiamo per rapportarci ad esso.
Ovviamente le dimensioni di un corpo determinano un fabbisogno energetico proporzionale. In realtà anche se la cosa sembra banale implica però osservazioni non altrettanto ovvie. Di fatto ci sono tessuti che utilizzano più energia di altri e di conseguenza le dimensioni di tali tessuti incidono più delle dimensioni di altri. In particolare il tessuto muscolare è responsabile di un maggior consumo calorico. Un ulteriore esempio è la quantità di grasso bruno presente in un individuo, questo tessuto è in grado, attraverso cicli futili, di consumare energia dissipandola in calore, chiaramente, una maggiore quantità di tale tessuto comporta un più elevato dispendio calorico. La quantità di grasso bruno presente nel corpo è determinata geneticamente e non può essere variata, mentre la quantità di massa muscolare può variare ed aumentare grazie ad allenamenti specifici .
L’efficienza di un tessuto rappresenta la capacità di svolgere le sue funzioni, tali capacità possono essere regolate da vari fattori (genetici, ambientali, stress), di fatto non sono sempre uguali e possono determinare considerevoli cambiamenti a livello metabolico.
I processi di invecchiamento che portano anche ad alterazioni del metabolismo, di fatto sono soprattutto causati da alterazioni di dimensione ed efficienza dei tessuti del corpo e questo è l’esempio più chiaro di come questi fattori siano importanti a livello metabolico. L’attività fisica svolta in maniera adeguata riesce a contrastare il fisiologico invecchiamento del corpo e perciò è uno strumento per mantenere più giovane il corpo e più alto il metabolismo.
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