6 Luglio 2013 15:37

Sigaretta elettronica, arrivano insieme tassa e divieto nelle scuole

Stop all’aumento Iva grazie anche alla tassa sulla sigaretta elettronica

Le sigarette elettroniche sono ufficialmente bandite dalle scuole e per i minori di 18 anni. Lo ha stabilito il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, che ha firmato ieri l’ordinanza di divieto degli svapatori negli istituti scolastici e, in generale, per tutti coloro che ancora non si trovino nella maggiore età. La decisione arrivadopo che il governo ha decretato l’innalzamento delle accise sulle e-cig, che andrebbero a coprire una parte delle risorse necessarie per il blocco all’aumento dell’Iva.

Ma andiamo con ordine. Nelle scorse settimane, è partita un’offensiva istituzionale di vaste proporzioni nei confronti delle sigarette elettroniche, che hanno conosciuto un vero e proprio boom in pochissimi mesi. Negozi, rivendite e prodotti in genere hanno iniziato ad fiorire un po’ ovunque, promettendo risparmio di denaro e, soprattutto, un guadagno di salute per i fumatori.

Molti tra gli irriducibili del viziaccio hanno dunque deciso di tentare la strada degli svapatori, per non rompere definitivamente con le bionde e magari tentando un addio “morbido” e graduale. Così, la e-cig è diventata in breve tempo un oggetto di consumo molto diffuso, utilizzato regolarmente anche all’interno di uffici, edifici aperti al pubblico, nella convinzione che le normali regole per il fumo da tabacco non vigessero per il nuovo prodotto.

Il Consiglio Superiore di sanità, però, poche settimane fa, ha deliberato la necessità di vietare l’uso delle sigarette 2.0 nei luoghi pubblici in via precauzionale, non essendo in possesso di studi ufficiali che certifichino la non nocività del prodotto. Nel frattempo, alcune marche sono state obbligate a ritirare le ricariche delle e-cig dal mercato per il rinvenimento di alcune sostanze tossiche in misura molto superiore al tollerabile dall’organismo umano.

Sul fronte fiscale, invece, più volte si è tentato di introdurre una tassa che equiparasse gli svapatori alle sigarette classiche, con la relativa accisa, sostenuta con forza dalle associazioni dei tabaccai che hanno minacciato la serrata qualora le e-cig non venissero poste sullo stesso piano delle sigarette in mano ai monopoli, trattandosi di prodotto a base di nicotina.

Così, l’occasione giusta si è propiziata a ridosso del programmato aumento dell’Iva al 22%, fissato per il primo luglio, e infine rimandato al prossimo ottobre grazie a un miliardo di coperture individuato proprio negliaumenti a Irap e Ires per gli autonomi, oltre all’avvento della tassa sulla sigaretta elettonica, che renderà lefialette di ricarica ben più salate di quanto lo sono ora.

fonte

VapeSmoke

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