TRENTO. Il giro di vite alla fine è arrivato a metà: stop alle sigarette elettroniche nelle scuole ma non nei locali pubblici. Questo il verdetto emesso ieri dal Consiglio superiore di sanità: un parere, benché non vincolante, trasmesso al Ministero della salute, per le decisioni del caso. E tutto lascia prevedere che non si discosteranno dalle raccomandazioni espresse. Che a loro volte seguono solo in parte i provvedimenti annunciati nella vicina Francia, dove il governo ha già fatto sapere di voler vietare l’utilizzo delle “e-cig” in bar e ristoranti. Oltre che, in tutti i casi, ai minorenni. E i fumatori che negli ultimi mesi le hanno adottate, chi per moda chi per cercare di fare a meno delle “bionde” tradizionali, che ne pensano? Dino Panato, fotografo anche per il nostro giornale, a Trento è stato fra i primi a convertirsi alle sigarette elettroniche. E osserva il tutto con un certo disincanto: «Per me non cambia nulla, io le fumo per strada o in automobile, mai nei locali pubblici. A qualcuno può dare fastidio, perché un certo odore lo producono. E quel qualcuno va sempre rispettato»
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