Articolo originale: http://scienza.panorama.it/identikit-svapatore “Ho fumato fino a quando avevo vent’anni, poi ho smesso e orasvapicchio, ma più per ragioni professionali”. Parola diMassimiiano Mancini, presidente dell’Associazione Nazionale Fumo Elettronico (ANaFe), la neonata associazione che riunisce appunto il nutrito popolo che ruota attorno alle sigarette elettoniche. Ma chi sono gli svapatori, ovvero i fumatori elettronici? “Di solito si tratta di persone che vogliono smettere di fumare le sigarette tradizionali, ma sono in molti anche a voler semplicemente fumare, cercando di fare il minor male possibile alla propria salute” spiega Mancini a Panorama.it , che ricorre ad una metafora molto calzante: “E’ come se che vuole provare il gusto di guidare, preferisce non ricorrere ad un grosso e inquinante Suv, ma si limitasse ad una piccola ed ecologica utilitaria elettrica”. Coloro che scelgono di “andare a vapore”, dunque, sono sempre di più. Si calcola che siano almeno un milione (dati ANaFe), che si riforniscono nei circa 1.500 negozi che vendono e-cigarettes, come si chiamano in inglese. Una presenza sempre più visibile, anche per via del traino di alcuni vip, immortalati o autofotografatisi intenti a fumare le e-cig: da Johnny Depp a Sergio Marchionne, passando per Vasco Rossi e Morgan. I fumatori di sigarette elettroniche sono orgogliosi di chiamarsi svapatori, si sentono persone nuove, arrivano persino – secondo i loro racconti – a recuperare vecchi piaceri perduti, come il gusto, oltre a non soffrire più di dolori al petto o bronchiti. Di fronte ad una diffusione continua, nonostante le polemiche sui reali benefici o eventuali danni, inizia a rendersi necessaria anche una regolamentazione maggiore di questi dipositivi, soprattutto nei luoghi pubblici. “Anche se due o tre studi recenti hanno dimostrato come lo svapo non inquini l’aria nello stesso modo del fumo tradizionale – spiega Mancini - dal punto di vista del galateo occorre il rispetto per gli altri, per coloro che non usano sigarette elettroniche. Ad esempio, nei luoghi pubblici come ristoranti o bar, il vapore, magari aromatizzato, può certo dar fastidio a chi non usa sigarette elettroniche. E’ un po’ se una persona si mettesse a masticare una chewgum a bocca aperta: è maleducazione”. Come si comporta, dunque, il perfetto svapatore? “Il fumo elettronico dovrebbe essere usato solo nei luoghi idonei, a casa propria o in un ufficio, ma solo se non ci sono altri colleghi o persone che non fumano. Insomma, nei luoghi pubblici sarebbe sempre bene evitare, a mano che non ci si trovi ad un tavolo di tutti svapatori e tutti siano d’accordo a fumare sigarette elettroniche insieme”. E per quanto riguarda i minori? La legge, in Italia, è piuttosto severa, soprattutto rispetto ad altri Paesi, perchè mancano ancora riscontri scientifici unanimi sui possibili danni del fumo elettronico, e non solo. “La maggioranza dei produttori aveva già posto il divieto di commercio ai minori dei 18 anni, poi un’ordinanza ministeriale ha abbassato l’età a 16 anni, in Italia. E’ facile, del resto, mistificare e sostenere che le sigarette elettroniche possano un’esca per indurre al fumo, anche tradizionale, i giovani. Secondo noi è sbagliato, perchè un ragazzo, se vuole iniziare a fumare per emulazione, lo fa con le sigarette tradizionali. Anzi: se proprio vuole fumare noi pensiamo che sia meglio che usi le sigarette elettroniche”. Secondo l’ANaFe esiste già una fetta enorme di potenziali svapatori tra i fumatori tradizionali, tanto che già oggi il 10% di chi fumava le “bionde” è passato alle e-cig. Ad indurli a provare le e-cigarettesè soprattutto il passaparola: in molti “restano” al fumo elettronico dopo averlo provato, altri continuano a fumar ein modo tradizionale, qualcuno fuma entrambe le sigarette, mentre esistono casi di chi ha smesso definitivamente di fumare. fonte  

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