22 Giugno 2013 14:00

NESLI

FRANCESCO TARDUCCI

Francesco. Francesco per finire la scuola di geometra impiega sette anni, di cui due facendo 200 chilometri di strada alla scuola di recupero anni, dove, alla fine, il diploma non lo ritira nemmeno. Francesco allo sbando con le droghe. Francesco al quale piace il tennis, perchè se la gioca l’individuo, visto che a lui, i giochi di squadra, non sono mai piaciuti. Francesco che a Senigallia fa lavoretti per mantenersi negli alberghi, come lavapiatti, come tuttofare, che ha fatto il commesso e quello che capitava, ma che ha sempre cercato di lavorare il meno possibile. Perchè il pallino, il ronzio costante nel cervello, è quello di fare musica, e di riuscire a trarne sostentamento, e poterci campare. Nesli. Nesli che incide il primo demo nel ’99, a diciannove anni. Nesli che comincia a suonare in giro per l’Italia, e ad avere le prime piccole entrate. Nesli che esordisce nel 2002 col primo album ‘Ego’, al quale seguono ‘Home’ (2004) e ‘Le Verità Nascoste’ (2007). Nesli che facendo rap si appiattisce inconsciamente sullo stereotipo dello sboccato, del duro a tutti i costi, cosa che in fondo non gli appartiene. Nesli che voleva un pitbull, perchè feroce, perchè cattivo, perché simbolo di tenacia, che lo prende e lo porta a casa. Ma quello è un piccolo demonio in miniatura, mangia tutto e si agita in continuazione, e dopo tre giorni lo restituisce, in fondo, chi glielo fa fare? Nesli a 28 anni, si toglie la maschera. Nesli che esce con ‘Fragile’ (2009, Nesliving Vol.2), il concept album antitesi della filosofia ‘rap’.Francesco Nesli Tarducci. La persona, l’artista, che da sempre vive con un unico filo conduttore: parole in musica. Perchè scriverle, metterle in fila, è l’unica cosa che si sente in grado di fare. Basta una frase, anzi una parola. Perchè con le parole non si gioca. Soprattutto lo sa chi di loro ha fatto una ragione di vita. Il nero dell’inchiostro che riempie il bianco foglio crudele. E al’improvviso sono lì. Le hai davanti. Ti fissano e non puoi più voltarti dall’altra parte. O continui con la farsa. O tiri fuori le palle. Il coraggio di sbilanciarsi. Fragile: la svolta. Ammettere a tutti quanti quello che non riusciva ad ammettere nemmeno a se stesso. Francesco Nesli Tarducci che se la canta. Perchè è l’unica cosa che si sente di fare. E che oggi, con la serenità di rappresentare se stesso, in tutto e per tutto, senza zone d’ombra, dal cuore all’inchiostro senza filtri, lo fa sereno. E si sente. Liriche nitide. Che scorrono e emozionano. Le parole in rima in fila pulite si stringono per mano. E stringono la sua e lo accompagnano costantemente, permettendogli di vivere a Milano, permettondogli di vivere il suo sogno.

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