25 Ottobre 2013 11:53

E se… Ci fossero solo sigarette elettroniche?

Non morirebbero 30 mila persone all’anno di cancro al polmone. E crollerebbero anche i costi sanitari
MOLTO DA GUADAGNARE, NULLA DA PERDERE

Umberto Veronesi * oncologo umberto veronesi_index

Se le sigarette elettroniche dovessero sostituire totalmente quelle vere, avremmo molto da guadagnare e nulla da perdere. Va subito chiarito che la forte cancerogenità della sigaretta è dovuta al fatto che il tabacco, quando raggiunge i 900 gradi, ossia la temperatura di pirolisi a cui avvengono reazioni di demolizione delle molecole originarie e trasformazioni che generano nuovi composti, libera 13 idrocarburi policiclici cancerogeni.
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Dunque la sigaretta elettronica appare come una forma intelligente di riduzione dei danni da tabagismo perché simula il fumo, ma non contiene tabacco: i fumatori trovano il piacere gestuale, senza correre rischi letali per la salute. Io credo che le persone, i cittadini così come le istituzioni, in realtà non abbiano preso coscienza piena dell’entità di questi rischi e in particolare della tragedia del cancro polmonare, causato nella quasi totalità dei casi dal fumo di sigaretta, che uccide in Italia 30 mila persone ogni anno, come se un aereo si schiantasse al suolo ogni giorno. Alla domanda cosa accadrebbe se nessuno fumasse tabacco la riposta è presto data: salveremmo decine di migliaia di vite nel nostro Paese e milioni di vite nel mondo. In campo oncologico dopo 10 anni avremmo una riduzione drastica della mortalità per tumore polmonare, che dopo 20 anni sarebbe quasi inesistente. Rimarrebbe una quota di tumori polmonari dovuti ad altre cause ambientali, ma sarebbe una percentuale molto limitata.

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