Curiosità dal Sol Levante
(I fatti più bizzarri e strani)
Kawaii
-Da Benkyo-
Per quella piccola minoranza italiana che non parla giapponese, Kawaii letteralmente significa carino, ma è molto usato dagli studenti per indicare tutto ciò che piace e che è alla moda. Peraltro sono gli stessi studenti che spesso fanno nascere le varie mode del momento. Ad esempio per le liceali adesso è d’obbligo riempire lo zaino con quantità industriali di cosmetici, e la sfida del duemila è riuscire a truccarsi durante le lezioni. E i maschietti che portano nello zaino? Fucili, cannoni e bombe a mano? Niente di tutto ciò. Il giapponese del duemila ha detto basta all’uomo macho, trascurato e rude. Oggi l’ultimo grido è avere sempre con sé lo Shazra, kit di 3 oggetti assolutamente necessari per la ricerca della perfezione: il kagami (lo specchio), il kushi (il pettine) e l’abiura tori gami (fazzoletto pulisci grasso), non plus ultra in fatto di bellezza maschile.
Ma le mode non nascono solo a scuola. Nel paese della tecnologia le cose più sorprendenti si vedono nelle sale giochi, replicate dopo qualche tempo anche in Italia. Il giochino del momento è chiamato Beatmania e funziona così: davanti si ha una console da disc jockey e, seguendo le istruzioni sullo schermo, bisogna costruire un brano e cercare di andare a tempo. Si possono scegliere diversi stili di musicali: hip hop,soul,jazz, e c’è anche la possibilità di portarsi il kit del gioco a casa per poi fare il “debutto” nella sala giochi.
Tra gli oggettini simpatici che stanno facendo il tutto esaurito spicca in questo periodo il Live Doratch, parola nata dall’incrocio tra Doraemon e Watch (orologio). In pratica è una specie di Tamagotchi solo che, al posto del pulcino rompiballe, c’è Doraemon, gatto-robot che alcuni di voi sicuramente ricorderanno. Questo micione fa tutto ciò che farebbe normalmente un essere umano: mangia, gioca, legge libri, passeggia, va persino al bagno. E quando gli si chiede l’ora lui estrae un cartello dalle sue tasche quadrimensionali. Piccolo particolare: se Doraemon dorme può capitare che si rifiuti di dire l’ora. Questo è un ottimo esempio della cultura giapponese: migliaia di persone che impazziscono per avere un orologio che non vuole dirti l’ora! Masochismo puro!
Se avete dei corrispondenti con gli occhi a mandorla avrete sicuramente notato che le loro cartoline sono piene di piccolissime foto abbellite da disegnini. Colpa delle Purikura, abbreviazione giapponesizzata di Print Club, macchine automatiche che fanno minifoto su carta adesiva da attaccare ovunque e che ultimamente si vedono anche qui in Italia. I nipponici stanno praticamente tappezzando con queste foto l’intero paese del Sol Levante, e del resto la confidenza che ha il giapponese medio con la fotografia è proverbiale, visto che orientali con lo scatto facile si vedono in ogni angolo del mondo. A proposito di immagini, un po’ di tempo fa un Giappone erano di moda anche le persone. Voglio dire che c’erano periodi in cui dei gruppi di ragazzi erano particolarmente famosi, grazie soprattutto alla bravura dei loro produttori. Queste persone, chiamte idol, diventavano un po’ i jolly dello spettacolo, erano contemporaneamente attori, modelli, cantanti, etc. L’unico problema è che essendo soltanto fenomeni commerciali duravano pochissimo e passavano dalla notorietà totale all’oblio assoluto. In quel periodo la percentuale dei suicidi aumentò di parecchio. Comunque, come dice il proverbio, meglio un giorno da idol che cento di Beatmania.