5 Gennaio 2013 16:23

Come progettare strategie di web marketing turistico? La parola ad Alessio Carciofi

Con le vacanze di Natale in agguato parlare di Turismo sembra quasi obbligatorio. Ma come è cambiato questo settore da quando il 2.0 è diventato parte integrante di strategie, brand e reputation? Come è possibile progettare oggi strategie di marketing turistico sul web? E ancora, come integrare blog e social media massimizzando il ROI degli investimenti nei mezzi digitali? Ninja Academy ha voluto fare quattro chiacchiere con Alessio Carciofi, Social Media Marketing Specialist per il Turismo e nostro docente del 1° Corso Online 2013: Turismo 2.0! ••• Ciao Alessio! Cosa devono aspettarsi i partecipanti dal Corso Online in Turismo 2.0? Ciao a tutti! Come nel viaggio esiste la fase dell’anticipazione anche nel corso della Ninja Academy. Mi piace già da ora svelarvi il viaggio che percorreremo insieme, legato al nuovo modo di comunicare nel turismo, agendo sulla consapevolezza e sulla contaminazione ma, soprattutto: impareremo a disimparare. Ricordatevi quest’ultimo concetto perché sarà fondamentale. Puoi darci qualche anticipazione rispetto alle case history che verranno trattate? Le case history saranno molte ma spazieranno dalle grandi realtà internazionali come l’Islanda, la Svizzera, l’Australia (ed altre), per poi arrivare alle nostre destinazioni come il Friuli Venezia Giulia, la Basilicata, l’Umbria e l’Emilia Romagna, poi sarà dato spazio anche alle nostre piccole ma grandi realtà come gli imprenditori turistici del nostro bel Paese che giornalmente ci mettono il cuore. Sul tuo blog si parla spesso di “umanizzare l’approccio al turismo”: cosa si intende esattamente? Chi lavora nel turismo ha una missione animica, che deve rispettare l’anima: dare il massimo per realizzare i sogni delle persone perché chi viaggia, tra i vari obiettivi, ha quello di vivere un sogno fuori dalla portata quotidiana. Umanizzare significa lavorare con il cuore, ascoltare le persone e farle sentire a casa. Chi lavora nel turismo dovrebbe considerare l’ospite/turista una persona e non un numero: sembrerà banale ma è questo che differenzia tutto l’operato della filiera del marketing. Parlando in ottica 2.0, qual è l’evoluzione che stanno affrontando al giorno d’oggi le agenzie di viaggio? Le agenzie di viaggio (non tutte) sono all’interno della tempesta del 2.0 e naturalmente non riescono ad avere un quadro fermo della situazione. Certamente, all’interno del comparto turistico le adv, a mio parere, sono quelle che al momento risultano più indietro nel processo di evoluzione. Hanno la percezione che il loro sistema si stia scardinando ma ancora non hanno preso parte al cambiamento, un cambiamento fatto prima di tutto di consapevolezza e di riadattamento. La cosa più difficile da fare è imparare a disimparare, distinguersi per non estinguersi. Prossimamente, mi piacerebbe lanciare un format di formazione legato solo ed esclusivamente a loro. La geolocalizzazione gioca un ruolo fondamentale nell’ambito turistico: com’è possibile utilizzarla in modo efficace? Sono anni che si parla di SOLOMO, ovvero Social, Local e Mobile. Mai come in questo periodo la geolocalizzazione risulta strategica se ben inserita all’interno di un piano di marketing turistico, considerando che i turisti accedono ogni giorno e sempre più dal mobile. Anche qui una piccola anticipazione: mi concentrerò sulla GG ovvero Geolocalizzazione e Gamification. Quest’ultima è ancora ignorata nel turismo mentre risulta davvero performante negli altri settori, migliorando sia la brand experience sia l’engagement. Qual è il consiglio più prezioso che puoi dare a chi decide di progettare strategie di marketing turistico? Non ci sono ricette e consigli da dare come spesso mi chiedono perché le strategie sono come abiti sartoriali, sono “cucite su misura”. Quello che mi sento di dire è non dimenticatevi mai che state lavorando con delle persone che sognano: metteteci il cuore in ogni cosa che state realizzando, ma soprattutto non abbiate paura di commettere degli errori, perchél’importante non è l’errore in se stesso, ma quello che sei dopo l’errore. fonte:http://www.ninjamarketing.it/
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